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CICLOPEDALATA ALLA (RI)SCOPERTA DELLA MARSICA

Venerdì 17 settembre 2021: a distanza di due anni esatti dalla precedente ciclopedalata nel cuore della Marsica, Pedalando nella Storia organizza un nuovo fine settimana in Abruzzo con campo base sempre a Tagliacozzo.

Tra i sedici partecipanti molte facce note ma anche tre "new entry": Vincenzo, Anton e Cesare.

Con un cielo che non promette nulla di buono, poco dopo le 15.00  Andrea, Leonetto, Uberto, Claudia, Vincenzo, Marco, Mauro, Pasquale e Rolando prendono il via alla volta di Carsoli lungo il vecchio tracciato (pressoché deserto) della via Tiburtina.

Superato il valico di Monte Bove (quota 1.200 m) si prosegue in discesa fino a Carsoli e, a seguire, Tufo e Pietrasecca. Appena superato il  facile valico di Colle Civitella (quota 978 metri) inizia a piovere. Per fortuna mancano solo 7 km a Tagliacozzo.

Dopo la meritata doccia in hotel ricompare il sole e il gruppo può riunirsi nel giardino della casa di Andrea dove Maria Carla, Anna e Cristina hanno allestito un gustoso aperitivo.

Tornando in hotel per la cena, si recuperano alla stazione ferroviaria Saro e Lorenzo che domani pedaleranno sul tandem.

Bilancio della prima tappa: 53.5 km con 850 metri di dislivello.


Sabato 18 settembre 2021: la giornata si preannuncia splendida: temperatura gradevolissima e cielo terso. Al gruppo si aggregano Cesare e Anton.

Il programma odierno prevede il giro del Monte Velino (terza cima dell'Appennino con i suoi 2.487 metri). I primi chilometri scorrono via veloci in pianura fino ad entrare in provincia di Rieti. Qui, poco dopo Borgorose (che curiosamente fino agli anni '50 del secolo scorso era chiamata Borgocollefegato) inizia l'ascesa verso il valico Castiglione.

Le pendenze non sono mai eccessivamente impegnative, il traffico veicolare pressoché nullo e i paesaggi splendidi.

Al termine dell'ascesa (quota 1.330 metri) Maria Carla & Co hanno allestito il primo ristoro di giornata a base di dolci e frutta.

Si riparte in discesa con ampie vedute sull'Aquila e sul massiccio del Gran Sasso. Esattamente in corrispondenza del bivio per Tornimparte, Uberto prende con la ruota anteriore un ramo di legno che si incastra tra i raggi rompendone due.

Constatata l'impossibilità di riparare il danno, Uberto è costretto a salire sul furgoncino al seguito.

La salita di Tornimparte è lunga e impegnativa e si conclude a quota 1.633 al valico "La Chiesola". Di lì si scende dapprima alla piana di Campo Felice e poi, superata una galleria, all'Altopiano delle Rocche da cui si ammirano le vette del Gran Sasso, del Sirente e del Velino.

Nella frazione di Rovere, tra Rocca di Mezzo e Ovindoli, si effettua la sosta per il pranzo preparato da Maria Carla e servito sulle panchine di un giardinetto pubblico.

Mancano meno di cinquanta chilometri all'arrivo e una sola modesta asperità: il valico "Capo la Maina" (1.100 metri s.l.m.).

Gli ultimi quindici chilometrri si sviluppano lungo la via Tiburtina dove ricompare un modesto traffico veicolare dopo che per diverse ore siamo stati, con le nostre bici, padroni pressoché assoluti della strada.

All'arrivo il contachilometri segna quasi 150 km con 2.100 metri di dislivello.


Domenica 19 settembre 2021: Si parte alle 8.30 ripercorrendo a ritroso gli ultimi 15 km della tappa di ieri fino a Cappelle. Giunti ad Avezzano si affronta la facile, piacevole e panoramica ascesa al valico di Monte Salviano (900 metri s.l.m.) con ampie vedute sulla piana del Fucino (un tempo occupata dall'omonimo lago) ad est e sui Piani Palentini (teatro della battaglia tra Carlo d'Angiò e Corradino di Svevia nel 1268) ad Ovest.

Si arriva quindi in discesa a Capistrello dove Anton, che oggi festeggia il compleanno, offre la colazione al bar a tutto il gruppo.

La tappa continua in salita verso Petrella Liri dove si trovano le Grotte di Beatrice Cenci, così chiamate per un clamoroso e ben noto falso storico (in realtà il parricidio del conte Francesco Cenci, di cui fu accusata la figlia Beatrice, avvenne a Petrella Salto in provincia di Rieti e non a Petrella Liri).

L'interessante visita guidata delle grotte, scavate dal fiume Imele, dura circa un'ora. Al termine, si risale in bici per gli ultimi dieci chilometri, interamente in discesa, fino a Tagliacozzo dove si conclude la tappa odierna, e la ciclopedalata, con 55 km e  700 metri di dislivello nelle gambe.

Il pranzo conclusivo a buffet è allestito nel giardino della casa di Andrea.

Prossimi appuntamenti di Pedalando nella Storia su www.pedalandonellastoria.net