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25 e 26 maggio 2013

Tagliacozzo - Castel del Monte - Tagliacozzo

Nato con la beneaugurante denominazione di "Il risveglio della natura sugli altopiani abruzzesi" il fine settimana in bici organizzato dall'Associazione Pedalando nella Storia - Maurice Garin è stato prontamente ribattezzato "L'ultimo colpo di coda dell'inverno abruzzese".

Le previsioni del tempo preannunciavano un calo delle temperature e la possibilità di piogge nell'ultimo fine settimana di maggio ma la nevicata a larghe falde che ha imbiancato non solo le cime più alte ma anche l'abitato di Castel del Monte (1310 m. s.l.m.) è stato un evento assolutamente inatteso e al tempo stesso di grande suggestione.

I 13 partecipanti (9 pedalatori tra cui Cinzia, atleta non vedente in tandem con Rolando, e 4 accompagnatori), partiti da Tagliacozzo sabato mattina alle 9.45, effettuano la prima sosta ad Alba Fucens dove, accompagnati da Paola una competentissima guida locale, visitano l'interessante area archeologica prima di riprendere la strada verso l'Altopiano delle Rocche.

Lungo la salita verso Ovindoli il freddo e brevi e fugaci pioggerelline costringono i ciclisti a reiterati cambi di indumenti.

L'Altopiano delle Rocche è attraversato da una pista ciclabile che i ciclisti nemmeno notano. Maria Carla e Vincenzo, validissimi runners con all'attivo un buon numero di maratone, la percorrono di corsa per l'intera lunghezza da Ovindoli a Terranera (poco più di 10 km) prima di risalire in macchina e raggiungere i ciclisti vicino Onna (borgo tristemente noto per essere stato pressoché raso al suolo dal sisma del 6 aprile 2009) ove è prevista la sosta per il pranzo in un ristorante.

Comodamente seduti a tavola tutti dimenticano le più elementari regole di alimentazione sportiva e si lasciano andare ad abbondanti libagioni che culminano con la torta alla crema su cui il cuoco ha ricamato con la cioccolata una simpatica dedica: "Evviva i ciclisti". La ripartenza dal ristorante è inevitabilmente faticosa ed indaginosa e dopo pochi chilometri le fugaci e sporadiche pioggerelline della mattina si trasformano in una pioggia costante che accompagnerà i ciclisti lungo l'intera salita fino a Castel del Monte.

Il progressivo calo delle temperature ed il vento incessante mettono ulteriormente a dura prova le capacità degli atleti e l'arrivo all'hotel di Castel del Monte rappresenta una liberazione per tutti.

La prima esigenza è quella di asciugarsi e scaldarsi (per fortuna i termosifoni sono al massimo ed un paio di grossi ceppi di legno ardono nel camino del salone dell'hotel) e poi di reintegrare liquidi ed energie disperse tra salite, freddo, vento e a questo provvedono Ines e Vincenzo, alla loro prima partecipazione ad una ciclopedalata in veste di accompagnatori, che offrono barrette e bevande dell'azienda di integratori alimentari e nutraceutici con cui collaborano illustrandone le caratteristiche.

Al momento di andare a cena una sorpresa attende i ciclisti. Dalle ampie vetrate della sala da pranzo dell'hotel si assiste ad uno spettacolo quasi surreale. La pioggia è diventata neve ed il vento che continua a soffiare incessante crea incredibili vortici di fiocchi bianchi. Se non ci fosse un calendario a ricordarci che tra 27 giorni inizia l'estate potremmo pensare di essere ormai prossimi alle festività di Natale.

La neve ed il freddo non scoraggiano quattro audaci ed un super-audace (o forse "scriteriato" visto che è il ben noto Massimo elegantemente e funzionalmente abbigliato con giaccone e pantaloncini corti senza nemmeno i calzini) che dopo l'ottima e abbondante cena accompagnati da Alessandro, consigliere comunale di Castel del Monte e grande sportivo, effettuano il suggestivo giro turistico by night del borgo antico.

L'indomani mattina nevica ancora con minore intensità e fa un gran freddo. Si decide quindi di modificare il programma evitando l'ascesa all'altopiano di Campo Imperatore (ulteriori 400 metri circa d'ascesa). Si tornerà, quindi, all'Aquila per la stessa strada del giorno precedente e di lì ci si reimmetterà sull'itinerario previsto.

Alessio, Luciano ed Antonella, ancora provati per il freddo del giorno prima, optano per un tranquillo ritorno in auto a Tagliacozzo mentre il tandem di Cinzia e Rolando, Suzie, Corrado, Andrea ed il "super-audace" di cui sopra, sempre con pantaloncini corti e pedalini, approfittando di uno squarcio di sole si gettano a capofitto alla volta dell'Aquila.

Freddo e vento non mancano lungo la discesa mentre la pioggia si limita ad una breve e fuggevole apparizione.

Superata L'Aquila inizia la lunga e panoramica ascesa verso il valico La Forca che separa l'aquilano dal reatino. Qui era prevista una sosta con ristoro ma le forti raffiche di vento spingono Paola e Maria Carla, collaudate ed espertissime accompagnatrici e collaboratrici, ad allestire il pranzo per i ciclisti all'interno di un casolare abbandonato lungo la discesa successiva.

Il menu prevede due tipi di cous-cous, panini con speck e caciotta, tonno e pomodori, dolci vari e gli immancabili integratori (barrette e bevande energetiche) offerti da Ines e Vincenzo.

Oramai le salite sono terminate, il vento si è placato ed il sole inizia a fare capolino tra le nubi con sempre maggiore convinzione. Gli ultimi chilometri verso Tagliacozzo filano via lisci e veloci e alle 16.30, terminati gli arrivi, inizia il pasta party finale. Alla fine i chilometri totali saranno 244 di cui 110 il sabato (con poco più di 2000 metri di dislivello) e 134 la domenica (con 1500 metri di dislivello).

Prossimo appuntamento all'inizio dell'estate a Villetta Barrea per un fine settimana sui tre versanti del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.